Gli incontri mancati, sono i protagonisti di questo progetto fotografico.
Piazze e grandi spazi si configurano come contenitori di piccoli esseri che camminano, sopratutto corrono, schiavi di un tempo che scandisce sempre più velocemente ritmi di vita impossibili dove non c’è il tempo di soffermarsi, di pensare, di guardarsi intorno, di scambiare due parole con chi, casualmente, ci sta vicino per qualche attimo.
L’uomo moderno oggi soffre di solitudine: di una solitudine demoralizzante, angosciosa, intollerabile.
Si è più soli in quei posti dove sembra difficile rimanere soli, in mezzo alla folla, al traffico, ai rumori che caratterizzano gli spazi pubblici. E’ lì che la solitudine aumenta, si fa sempre più acuta, è come un grido soffocato, silenzioso, una solitudine assurda, inspiegabile, grottesca, che attanaglia le persone in mezzo alla folla. Le piazze, le stazioni, gli aeroporti, pur essendo affollatissimi, sono simili a deserti popolati da fantasmi.
Realizzato mediante procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura: il forostenopeico.
Kodak TMY 400
Corso: Teoria e tecniche di fotografia analogica
Docente: Paola Binante
Anno: 2013
- Isia Urbino
- Photography