Il “rumore” non è solo un concetto acustico, ma una categoria di pensiero e una disposizione estetico-esistenziale che l’uomo esprime e riconosce attraverso curiosità e ricerca. Il rumore, in inglese noise, a sua volta dal latino nausea è in questa prospettiva il concetto limite, l’errore noumenico da cui difendersi, la disturbante o sgradevole irregolarità da edulcorare, la dissonante o disarmonica irrazionalità da reprimere, il contenuto percettivo più inumano o innaturale, da eliminare. La musica “noise” vuole recuperare il senso di questo indefinito, ripensarne il valore e sperimentarne le possibilità, come intensità, elevazione, risonanza, volume ed entropia.
Mentre il suono estraneo alla vita, sempre musicale, cosa a sé, elemento occasionale non necessario, è divenuto ormai per il nostro orecchio quello che all’occhio è un viso troppo noto, il rumore invece, giungendoci confuso e irregolare dalla confusione irregolare della vita, non si rivela mai interamente a noi e ci serba innumerevoli sorprese.
Luigi Russolo, L’arte dei rumori, 1913
Video realizzato durante l’workshop con Gioberto Noro – Escape from Urbino
a cura di Alessandro Carrer e Paola Binante
Co-workers: Caterina Iiriti, Federico Treggiari, Marianna Savarise
- Isia Urbino
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